Arcangelo Tadini nasce il 12 ottobre 1846 a Verolanuova (Brescia), da Pietro e Antonia Gadola, ultimo di undici figli.
Nel 1864 entra in seminario a Brescia e il 19 giugno 1870 viene ordinato sacerdote ed esercita il suo ministero in alcuni paesi bresciani: Lodrino, La Noce e, infine, Botticino Sera dove rimane per 25 anni.
Vive la parrocchia come cantiere di socialità e sull’onda della prima enciclica sociale, la Rerum Novarum di Leone XIII, che proclama la centralità dell’uomo lavoratore, cerca di mettere in campo iniziative concrete per migliorare le condizioni di vita delle giovani operaie: costruisce una filanda pur di offrire opportunità di lavoro e apre un convitto per lavoratrici fuori sede per cercare di agevolare relazioni familiari e amichevoli, ma si rende conto che non è ancora abbastanza per quelle giovani operaie che ai suoi occhi di padre attento appaiono come “limoni spremuti”, perché violate nella loro dignità di donne e di lavoratrici.
Nel 1900, fonda la congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, perché quelle giovani donne abbiano come colleghe di lavoro delle suore che le aiutassero a far risplendere la loro umanità e a far emergere la presenza di Gesù lavoratore a Nazareth, la bella notizia di un Dio vicino, che si fatto carne, è entrato nella storia, ne ha assunto ogni frammento e a tutto può dare vita nuova.
Muore a Botticino Sera il 20 maggio 1912. Viene proclamato beato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1999 e canonizzato da Benedetto XVI il 26 aprile 2009.
La sua festa liturgica si celebra il 21 maggio.
DOCUMENTI
Quadri della vita del Tadini – di Mario Trebeschi